Zona economica speciale, il progetto della Regione penalizza il Vastese

Zona economica speciale, il progetto della Regione penalizza il Vastese

I parlamentari Castaldi e Grippa (M5S): "Ne parleremo col ministro"

Da un anno, la politica nazionale e regionale discute dell'istituzione delle Zes, zone economiche speciali: territori del Mezzogiorno, collegati ad aree portuali, che beneficeranno di agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative per sviluppare le imprese esistenti e crearne delle nuove, attraendo investimenti dall'estero. Nel progetto, che dovrà essere approvato dal Governo nazionale, era stato inizialmente inserito anche il Molise, che di recente ha deciso, però, di aggregarsi alla futura Zes pugliese.

La Zona economica speciale che la Regione Abruzzo vorrebbe istituire penalizza il Vastese. Per questo, i parlamentari del Movimento 5 Stelle Gianluca Castaldi e Carmela Grippa non parteciperanno alla riunione convocata per domani a San Salvo e annunciano che "chiederemo al nostro ministro per il Sud", Barbara Lezzi, "un pieno coinvolgimento, nelle forme dovute e funzionali, dei parlamentari del territorio e delle rappresentanze degli Enti territoriali, affinché non siano compiute, nella definizione degli indirizzi di sviluppo nella Zes, decisioni a danno del nostro territorio".

"Siamo preoccupati - spiegano Castaldi e Grippa - per le ambiguità che hanno caratterizzato le scelte della Regione Abruzzo, sia con la presidenza D’Alfonso, sia con la successiva reggenza Lolli: dal fallimento della ZES interregionale (il Molise ha scelto di creare la Zes con la Regione Puglia), fino alla approvazione di un Documento Programmatico “propedeutico al Piano di Sviluppo Strategico della Zes”, allegato alla Delibera della Giunta Regionale del 7 agosto 2018. Delibera che prevede, in barba alle evidenze delle scelte di separazione della Regione Molise, una ZES in associazione con chi gli si era negato: cioè la Regione Molise stessa".

"Noi sappiamo - continuano Castaldi e Grippa - che lo scopo delle Zone economiche speciali (ZES) è quello di creare condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi, che consentano lo sviluppo delle imprese già operanti in quel territorio e l'insediamento di nuove imprese. Sappiamo anche che la ZES è definita come un’area geograficamente delimitata e chiaramente identificata, costituita anche da aree non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico funzionale, e comprendente almeno un'area portuale con le caratteristiche, stabilite dal regolamento (UE) numero 1315 dell'11 dicembre 2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T). Questo porto, per la soluzione trovata, è il Porto di Ancona e la sua 'dependance' amministrativa di Ortona (e Pescara)."

"Alla luce di tutto questo e di quanto indicato nella DGR del 7 agosto 2018 - sottolineano i portavoce M5S - noi chiediamo che il Piano di Sviluppo Strategico, che deve obbligatoriamente accompagnare la istituzione della ZES, contenga un'univoca definizione dei ruoli delle diverse aree di sviluppo della Regione Abruzzo, ovviamente comprensiva di Vasto e del Vastese. Vogliamo che sia definito, in maniera chiara ed inequivocabile, quello che nella Delibera di Giunta viene così descritto: per favorire la crescita produttiva regionale è innegabile che una prima area da valorizzare sia quella fascia di comuni che sono a stretto ridosso dell’area retrostante i porti di Ortona e Vasto e quest'ultimo è l’unico in Abruzzo" - sottolineano Castaldi e Grippa - "Ad avere un Piano Regolatore approvato".

Articolo tratto da: www.zonalocale.it

http://abruzzo.zonalocale.it/2018/09/26/-zona-economica-speciale-il-progetto-della-regione-penalizza-il-vastese-/35734?e=abruzzo

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