Zes, agli imprenditori non piace il perimetro: "Terreni impraticabili per nuove imprese"

Zes, agli imprenditori non piace il perimetro: “Terreni impraticabili per nuove imprese”

La questione ambientale: il futuro di Punta Penna e Punta Aderci

"Indicare nella cartografia approvata qualche giorno fa, aree sottoposte a vincolo archeologico o idrogeologico, estensione di terreni impraticabili per l’ubicazione di opifici, lotti troppo lontani tra loro o, addirittura, di piccole dimensioni, magari in zone non urbanizzate, è un atteggiamento irresponsabile di chi non vuole la crescita socioeconomica del territorio". L'associazione Oasi non è soddisfatta dell'individuazione delle aree destinate a nuove aziende che dovranno sorgere una volta istituita la Zes abruzzese, la zona economica speciale che consentirà di attrarre investimenti per creare imprese con una tassazione ridotta e posti di lavoro.

"La Zes non lascia spazio ad atteggiamenti ipocriti o, ancora peggio, a una politica ondivaga che, in passato, ha deciso di non decidere solo per restare a galla", si legge in una nota dell'associazione Oasi, che sulla delimitazione del perimetro esprime la sua critica: "Una politica attenta e lungimirante avrebbe dovuto prevedere una perimetrazione con meno aree, ma di maggiore estensione, stralciando aree industriali retroportuali utilizzabili per eventuali parcheggi, solo per fare un esempio, o spazi da attrezzare per la sosta o il deposito. L’associazione Oasi è animata dall’esclusiva volontà di rappresentare una risorsa per il territorio e non è di certo animata da pretestuosa vena polemica. Chiedere di partecipare, come ha più volte reclamato fino dal giorno della sua costituzione, è un’ambizione che risiede nella stessa responsabilità sociale delle imprese rappresentate. È ruolo dell’amministrazione quello di facilitare e coordinare il funzionamento delle istituzioni in maniera propositiva, nell’esclusivo interesse generale della popolazione, aggregando e non dividendo. La Zes, in base ai piani previsionali, non porterà solo nuove imprese, ma anche opportunità nel traffico passeggeri, in ambito turistico. Proprio per questo, abbiamo già manifestato il nostro pensiero in merito alla perimetrazione che non deve andare verso il gigantismo, ma deve puntare alla funzionalità delle aree, pensando a un hub portuale, pronto a dare risposte su vari fronti".

"La Zes" - sostiene Oasi - "non è una minaccia per la Riserva, al pari delle industrie e dello scalo marittimo, è un processo da gestire con lungimiranza. La speranza è che la nuova Giunta regionale torni, da subito, sulle decisioni  prese e stabilisca una programmazione rispondente ai reali bisogni degli operatori economici. Per questo sarà necessaria l’opera di concertazione della Regione, ma ancora di più dell’amministrazione comunale. Ribadiamo ancora una volta che Punta Penna è la dimostrazione, concreta, di come le aziende e la natura possano convivere. La riprova ne è proprio lo stesso uccello Fratino, che se ha deciso di venire a nidificare qui, evidentemente il tessuto produttivo non ha nulla di inquietante o di minaccioso sull’habitat. Stesso discorso vale per la vegetazione spontanea che caratterizza le dune marine o le altre molteplici specie di animali che trovano, in questa area, il loro naturale ecosistema di dimora. La zona industriale ha impedito di fatto lo sviluppo di attività economico balneari a forte pressione antropica e il conseguente sfruttamento edilizio, preservando il territorio a vocazione naturalistica dai veri pericoli."

"Gli aderenti dell’associazione Oasi, nel corso degli ultimi anni, hanno conferito e dialogato con l’amministrazione comunale, mostrando un concreto valore etico e sociale delle imprese locali, concedendo responsabilmente e a titolo gratuito, porzioni di terreni per consentire attraversamenti e passaggi, verso la riserva. Una volta per tutte va detto, a chiare lettere, che la tutela ambientale è prerogativa dell’intera comunità e le aziende che operano a Vasto, nel passato così come nel futuro, sono pronte a fare la propria parte, rigettando ogni forma di strumentalizzazione. Auspichiamo altresì, che invece di continuare a animare il dibattito sulle contrapposizioni, ci si ponga, in maniera costruttiva, l’obiettivo comune di valorizzare il territorio e le sue potenzialità, dando a Riserva, zona industriale e porto prospettive di ampia valorizzazione".

Articolo tratto da: www.zonalocale.it

http://www.zonalocale.it/2019/02/15/zes-agli-imprenditori-non-piace-il-perimetro-terreni-impraticabili-per-nuove-imprese-/38163?e=vasto

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